Si sa, chi ama la montagna, pianifica escursioni durante tutto il corso dell’anno. L’estate, però, è uno dei momenti migliori per avventurarsi ed esplorare posti nuovi. Ed è proprio quando l’hai aspettata tutto l’anno che, quando arrivi a Livigno, in Lombardia, ti sembra di sognare! La sensazione è quella di entrare in un mondo nuovo. Immense valli in cui pascolano cavalli e puledrini, laghi d’altura e le caratteristiche malghe, rendono il paese uno dei posti principe per gli appassionati di montagna.
Tra i sentieri più suggestivi c’è quello che porta alle sorgenti del fiume Adda.
L’imbocco del sentiero
Partendo dalla famosa Latteria di Livigno, luogo d’incontro e di degustazione di prodotti tipici, si costeggia poi il magnifico lago, con le sue acque limpide e i suoi riflessi.
Incominciando a inoltrarsi nel bosco, la curiosità tipica di chi si spinge in montagna affiora sempre di più nel petto. La stradina sterrata ben segnalata e larga, fa sì che il sentiero sia popolato anche da sportivi in mountain-bike.
La natura regna sovrana. A metà percorso si attraversa un ponte in legno stretto e suggestivo, che rende il tragitto avventuroso e appassionante. Ma non vi preoccupate: è stabile e lo si può attraversare in tutta sicurezza! L’incontro con animali selvatici non è raro, anzi, bisogna tenere gli occhi aperti e la macchina fotografica pronta.
Pian piano che si sale, ai pini mughi si affiancano larici e abeti, che si diradano sempre più e lasciano il posto a una vallata dall’aspetto lunare. Ebbene sì, il vento che fa ondulare l’erba come fosse un mare ondoso e la pace che regna in quel posto, fanno venire voglia di sedersi in mezzo al prato e godersi il sole, liberi da ogni pensiero.
Dopo circa 400 metri di dislivello si arriva al Lago dell’Alpisella, a 2268 metri di altitudine. Il paesaggio è suggestivo, pieno di colori e…di mucche che pascolano tranquille. Un pastore rilassato le monitora dalla malga lì vicino.
Si intravedono le cime più alte innevate dietro collinette verdi costellate di fiori e grandi massi in mezzo a enormi vallate, segno di antiche frane.
Il bivio per le sorgenti dell’Adda
Si arriva poi ad un bivio con le indicazioni per imboccare il sentiero per le sorgenti dell’Adda. Da qui incomincia un paesaggio ancora diverso e che ricorda in molti aspetti quello dolomitico. Le cime hanno un colore tendente al rossiccio e il sentiero diventa man mano più stretto.
La meta arriva presto, così come il meritato riposo! Le sorgenti non sono altro che un piccolo rigoletto di acqua che scende verso valle. Riempite le borracce, perché si può gustare la pura acqua di fonte, quella che poi diventerà il quarto fiume più lungo d’Italia, con i suoi ben 313 chilometri! La radura è piena di farfalle della famiglia delle satiridi, che si posano dappertutto e senza paura.
Non bisogna certo dimenticarsi del viaggio di ritorno! La meta rappresenta solo la metà del viaggio! Spesso non ci si rende conto di quanta strada facciamo nel tragitto di andata, affascinati come siamo dal paesaggio che ci circonda. Il viaggio è lungo, ma ci si può gustare di nuovo gli immensi spazi verdi e la natura incontaminata. Gli amanti della fotografia resteranno di sicuro ammaliati e riempiranno cataloghi interi di scatti fatti lungo il sentiero.
Le difficoltà tecniche sono quasi assenti. Il sentiero è immerso nel Parco Nazionale dello Stelvio ed è adatto a tutti i buoni camminatori (8,6 km – 2 h 40 m). Sicuramente da provare in una giornata estiva di sole. E dopo essere tornati in paese, perché no, ci si può fermare alla Latteria per rifocillarsi e….preparare l’escursione del giorno dopo!
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