Tra le foto vincitrici del Wildlife Photographer of the Year 2014 una ha attirato particolarmente la mia attenzione: si tratta della foto di Bruno D’Amicis, un fotografo italiano che ha ritratto un fennec addomesticato da un ragazzino, in Tunisia.
Il fennec, anche chiamato volpe del deserto, è una piccola volpe, inconfondibile per le sue grandissime orecchie. L’habitat principale di questo canide, come il nome stesso suggerisce, è il deserto. La si può trovare in Nord Africa, dal Marocco all’Egitto, ma anche nel Kuwait in Medio Oriente.
Come sappiamo tutti, il deserto è un habitat davvero estremo. La regione arabico-sahariana si estende per ben 10 milioni di chilometri quadrati. Gli animali che ci vivono hanno dovuto di conseguenza sviluppare comportamenti, abitudini e tratti fisiologici caratteristici per sopravvivere.
Le grandi orecchie del fennec, la cui superficie è circa pari al 15-20% della superficie totale corporea, ne sono un chiaro esempio. Servono per dissipare il calore durante il giorno, oltre che per scovare le prede che si nascondono sotto le dune di sabbia. Un po’ come le loro lontane parenti, le volpi rosse, hanno una tecnica di caccia che permette loro di saltare in alto, per poi prendere alla sprovvista la preda. I loro balzi superano il mezzo metro. Considerando le loro dimensioni (circa 40 cm in lunghezza e 20 in altezza) sono salti considerevoli!
La dissipazione del calore per gli animali che vivono nel deserto è di vitale importanza. I fennec sopportano temperature fino a 32°C. Tuttavia durante le ore diurne le temperature possono raggiungere picchi di oltre 40°C.
Le volpi del deserto preferiscono quindi la vita notturna/crepuscolare, mentre durante il giorno si riparano in tane sotterranee o a ridosso di dune di sabbia.
Perché poi sono tanto piccole e, ammettiamolo, suscitano tenerezza? Beh, anche questo è dettato da un adattamento evoluzionistico: maggiore è il rapporto superficie corporea/volume, maggiore è la dissipazione del calore. Questo può essere uno svantaggio per la sopravvivenza durante le ore notturne, in cui le temperature calano drasticamente. Ecco quindi entrare in gioco la folta pelliccia dei fennec, che, sebbene non attragga calore durante il giorno grazie al suo colore chiaro, tiene al caldo le volpi durante la notte, mantenendo una temperatura costante.
Un’ulteriore curiosità riguardante i fennec è che ricavano i liquidi necessari dalla loro dieta, senza bisogno di acqua da bere. Essendo onnivori, si adattano molto bene all’ambiente e si nutrono di piante, ma anche di insetti, roditori e uccelli.
Queste piccole volpi sono protette legalmente in Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto. Sono animali molto schivi e si mantengono a debita distanza dai villaggi, tuttavia vengono spesso cacciate illegalmente per la loro pelliccia o addirittura addomesticate per farle diventare animali da compagnia. Sappiamo che in cattività raggiungono anche i 14 anni di vita, ma ancora poco si sa delle loro abitudini selvagge, ancora da approfondire accuratamente.
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[…] trova quasi per fortuito caso. Il fotografo Bruno D’Amicis, per esempio, nel scattare foto al fennec, la volpe del deserto, si è accorto che questa sentiva il suono dell’otturatore della macchina fotografica. Un […]
[…] trova quasi per fortuito caso. Il fotografo Bruno D’Amicis, per esempio, nel scattare foto al fennec, la volpe del deserto, si è accorto che questa sentiva il suono dell’otturatore della macchina fotografica. Un […]