Un paesaggio è uno stato d’animo. H.F. Amiel
Questo itinerario è perfetto per ammirare il Cervino e il massiccio del Monterosa mentre si cammina immersi nel Parco Naturale del Mont Avic. In primavera e d’estate è suggestivo perché il parco è letteralmente disseminato di laghi alpini, d’autunno i larici regalano suggestioni pittoriche, d’inverno il paesaggio è lunare. Insomma, una chicca da tenere sempre presente, in tutte le stagioni.
Informazioni utili
Cartine: IGC n. 9, 1:50000, Segnavia n. 10
Regione: Val d’Aosta
Partenza: Località Le Cort (Champorcher, AO), 1700 metri (Clicca qui per aprirlo su Google Maps)
Arrivo: Rifugio Barbustel, 2200 metri (Clicca qui per aprirlo su Google Maps)
Dislivello: 500 metri
Difficoltà: E
Esposizione: Sud
Da dove inizia il sentiero
Con la macchina, appena arrivati a Champorcher, abbandonare la SR2 ed imboccare la strada per il Municipio (clicca qui per vedere il bivio su Maps), fino ad arrivare ad un parcheggio della frazione Le Cort (Clicca qui per aprirlo su Google Maps). Da qui si può imboccare il sentiero o proseguire oltre per un paio di tornanti fino ad un secondo parcheggio ed imbocco del sentiero. Entrambi i punti di partenza sono molto visibili, in particolare il secondo parcheggio è riconoscibile per la grande bacheca di legno con informazioni sulla storia e la mappa del Parco del Mont Avic. I segnavia sono gialli e indicati dai soliti paletti.
Il trekking
La traccia è da subito ripida ed si immerge in un bosco di larici. Si costeggia un piccolo ruscello e un paio di volte lo si attraversa su dei larghi ponticelli.
Il bosco pian piano si dirada e si arriva al pianoro, dove è situato un bar ristoro a due passi dal Lago Muffé.
Si lascia alla propria destra il bar e si continua a salire. Il panorama qui è di ampio respiro. Il dislivello è ora meno severo e si attraversano le torbiere, caratteristiche del Parco Naturale del Mont Avic.
Alle proprie spalle il sole alto nel cielo, davanti il colle da scavallare, il Col du Lac Blanc. Alla sinistra del colle la cima la Torretta (2.539 metri).
Oltrepassato il colle, il sentiero è in discesa fino al rifugio Barbustel. Ed è a questo punto che si può godere di una meravigliosa vista sul Cervino e sul massiccio del Monterosa. Nelle giornate più limpide si riesce addirittura a scorgere la Capanna Margherita, il Lyskamm e le grandi cime oltre i 4000 metri.
Il rifugio Barbustel è circondato da numerosi laghi, come il Lago Bianco, il Lago Nero, il Lago Cornuto e il Lago Vallette. D’inverno non è aperto, ma è possibile utilizzarlo previa prenotazione (clicca qui per i dettagli).
Alle spalle del rifugio è presente un punto panoramico recintato, da cui godersi il panorama sulle grandi cime.
Essendo circondato da laghi, si può proseguire il sentiero a proprio piacimento o considerarlo come punto d’arrivo.
La via del ritorno ripercorre la via d’andata.
Alcune curiosità sul Parco Naturale Mont Avic
Il Parco Naturale del Mont Avic è un parco molto particolare e fu il primo parco naturale regionale della Val d’Aosta. Ha una vegetazione caratteristica delle zone umide, proprio per la presenza di numerosi laghi alpini. Si trovano qui boschi di pino uncinato, tipico invece delle regioni centrali e addirittura è qui che si trova la più estesa pineta d’Italia (11000+ ettari). Ospita abbondantemente la Drosera rotundifolia, una pianta carnivora dalle dimensioni ridottissime e che in primavera fiorisce di bianco.
La fauna è ricca e specie come il camoscio, lo stambecco e la marmotta sono avvistabili più facilmente da Dondena, in cui ci sono numerose praterie alpine intervallate da zone rocciose. Il Parco dichiara poi la presenza di tre coppie di aquile reali e durante la mia escursione ho avuto la fortuna di osservare il gipeto in volo. Oltre a questi animali, numerosissime altre specie alpine, oltre 1100 specie di farfalle e più di 120 specie di uccelli, 8 delle quali si è scoperto che nidificano in un’area di soli 20 chilometri quadrati.
I laghi del Parco Mont Avic regalano fotografie davvero suggestive soprattutto in autunno, quando riflettono pittoricamente i colori dei larici sulla loro superficie.