Immaginate il mare, la spiaggia e un ombrellone. Voi che siete distesi in completo relax sul vostro telo, stuoia o lettino, sotto il sole cocente di agosto, lontano dalla città e dalla vita di tutti i giorni.
D’un tratto alcuni ragazzi vi passano davanti: zaini in spalla e scarponi di montagna. Sollevate leggermente gli occhiali da sole per guardarli meglio e chiedervi “ma questi… da dove sono arrivati?”
Ebbene, eccomi qui a raccontarvi da dove arrivavamo. Tra quei ragazzi, infatti, c’ero anche io.
Volevo passare una giornata al mare. Ma a me, si sa, le cose semplici proprio non piacciono. Così, appena mi è stata proposta questa escursione ligure ho accettato subito entusiasta.
Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio.
Il trekking in breve
L’escursione di cui vi parlo e che vi propongo oggi ha partenza da Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, con arrivo a Camogli, attraversando il Parco di Portofino. Se si parte da Torino, come nel mio caso, bisogna partire molto presto. E così la sveglia della scorsa domenica è stata all’alba: ci siamo messi in viaggio nel tepore mattutino e ancora un po’ assonnati.
Ma bisogna premettere alcune cose:
Premessa n. 1: Partire presto la mattina non è sinonimo di partire presto da Santa Margherita per cominciare l’escursione. Il parcheggio può diventare un problema. La verità è che la probabilità di ritrovarsi in cima a una collinetta, in un parcheggio a pagamento, mentre vi chiedete “bene e ora che strada prendo?”, è molto alta.
Se avete l’auto, il consiglio è di lasciarla a Camogli e prendere il treno che da lì arriva in 4 minuti a Santa Margherita. In questo modo, alla fine dell’escursione potrete ripartire per Torino senza tornare a Santa Margherita. Era il nostro piano, lo ammetto, ma alla fine abbiamo parcheggiato a Santa Margherita. Questo per un semplice motivo, che introduce una nuova premessa.
Premessa n. 2: Può succedere che Trenitalia recuperi il ritardo e vi faccia perdere il treno che avevate programmato di prendere da Camogli per Santa Margherita. È ciò che è capitato a noi. Abbiamo sperato fino all’ultimo che il macchinista non recuperasse quei preziosi 14 minuti, ma ahimè, quando meno te l’aspetti succede l’imprevedibile e il treno è perso.
Premessa n. 3: vale la pena posticipare l’inizio dell’escursione se vi trovate davanti ad una tipica focacceria ligure.
Ultimata questa breve introduzione, direi che è ora di iniziare a parlarvi del sentiero.
L’imbocco è da via Costasecca, vicino al Municipio.La strada, prima carrabile poi sterrata, è subito in salita e si immerge nella vegetazione mediterranea. Si costeggiano dei caseggiati e si procede su una mulattiera. Qui, da subito, si possono udire le cicale, costanti e imperterrite. Costante ed imperterrito è anche il caldo, che fa crescere la difficoltà del sentiero.
Il sentiero è ben segnalato e per il primo tratto bisogna seguire i due rombi rossi orizzontali. Dopo una quindicina di minuti si arriva già a una quota tale da apprezzare il paesaggio e la costa di Santa Margherita. Pochi passi dopo, però, ci si immerge nel folto bosco e dislivello e caldo si fanno sentire pesantemente.
Stringete i denti e pensate al bagno rinfrescante che vi aspetta a Camogli!
Quaranta minuti e si arriva a Pietre Strette. Una tappa per riprendere fiato e riempire le borracce, grazie alla fontanella di acqua potabile e a qualche tavolino da pic-nic.
Si prosegue imboccando il sentiero a sinistra verso Toca.
Da qui si scende e dopo pochi minuti si comincia a scorgere il mare. Il bosco si dirada e vi permette di fotografare il magnifico paesaggio che vi si offre: San Fruttuoso e Cala dell’Oro. Scogliere a picco sul mare, calette nascoste, yacht di non poco conto e l’orizzonte infinito.
Devo ammettere che in questo tratto sono state più frequenti le nostre tappe e ciò era dovuto a due principali motivi:
- Il magnifico paesaggio
- Le foto conseguenti e i numerosi selfie fatti!
Dopo circa un’oretta ci si immerge nuovamente nel bosco e si raggiunge Toca, dove ci sono due tavoli da pic-nic e un pannello espositivo sulla fauna del luogo. Lì ci può fermare per pranzo.
Il luogo è stato di gran ispirazione: con l’aiuto di alcuni amici, è nato il titolo del mio sito internet: SCORCI. SCatti. ORizzonti. CIme. Quindi, quando lo leggerete, pensate che c’è voluta una giornata di brainstorming di molte persone, che si sono spremute le meningi sotto il caldo afoso di agosto, mentre camminavano in mezzo al bosco e che hanno rischiato di capitombolare ripetutamente a terra tanto erano immerse nella ricerca di un titolo, anzi, Del Titolo.
È questa la parte finale del sentiero. Piano piano si scende di quota fino ad intravedere di nuovo il mare e Camogli. Attraversate alcune caratteristiche casette di La Mortola e il Poggio, si raggiunge la Chiesa di San Rocco di Camogli.
Ma ancora non vi siete meritati il bagno che vi aspetta! 900 scalini, naturalmente in discesa, qualche gattino che sonnecchia all’ombra e poi potrete tuffarvi in mare, sotto gli occhi interrogativi di tutti, mentre vi guardano gli scarponi da montagna che avete ai piedi e lo zaino da trekking sulle spalle.