Questi primi giorni di primavera sono l’ideale per programmare una bella escursione in montagna. La neve quest’anno si è fatta desiderare e soprattutto sulle Alpi piemontesi è arrivata in ritardo. Ma una ciaspolata d’inverno, o meglio, di primavera, non può mancare! O perlomeno, un trekking tra la neve.
Ecco infatti una piccola confessione: il sentiero di cui sto per parlarvi è ottimo per le ciaspolate invernali.
Informazioni utili
Cartina IGC n° 105, scala 1:25000, Sestriere Claviere San Sicario Prali
Cartina IGC n° 1, scala 1:50000, Valli di Susa, Chisone e Germanasca
Partenza: Bousson, 1428 metri
Arrivo: Capanna Mautino, 2110 metri
Dislivello: 682 metri
Il sentiero in breve
La ciaspolata ha inizio da Bousson, 1428 msl, una frazione di Cesana Torinese, paese di montagna famoso per essere stato sede dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. Lasciata la macchina nell’ampio parcheggio, solitamente pieno di escursionisti, in circa 2 ore e mezza si arriva al rifugio Capanna Mautino, 2110 msl. Il dislivello dal paese al rifugio è di quasi 700 metri.
Tra bosco e pianori
Il sentiero è ben segnalato e si immerge inizialmente in un bosco di larici e pini cembri. Il sole che si riflette sulla neve fa brillare il paesaggio e dona un aspetto candido al bosco circostante.
Quando il sentiero è ben battuto, si può evitare l’uso delle ciaspole. Consiglierei comunque di usare i bastoncini per una maggiore stabilità. Per avere maggiori informazioni sullo stato del tracciato è bene chiamare il rifugio stesso, sempre disponibile a fornire più dettagli.
Il percorso è semplice ed adatto anche alle famiglie con bambini, vista le minime difficoltà tecniche e il ridotto dislivello. I cartelli espositivi sono molti, occhio però a non farsi sommergere dalla neve!
Lungo il sentiero ci sono alcune diramazioni per molti laghetti, ma bisogna restare sul tracciato principale e seguire le indicazioni per il Lago Nero e la Capanna Mautino. L’itinerario è il numero 5 ed è contrassegnato dal pallino rosso. L’esposizione è a sud/sud-est.
Arrivati alla Madonnina del Lago Nero, si può sorgere in alto verso ovest il rifugio, mentre davanti verso sud il lago….o un’immensa distesa di candida neve bianca.
Diramato il bosco, dal pianoro si può scorgere in lontananza Sestriere e i 3130 metri dello Chaberton alle proprie spalle, mentre salendo verso il rifugio si scorge l’affascinante picco di Rochebrune, 3324 msl.
La discesa è lungo lo stesso sentiero e si percorre molto più velocemente, in circa 1 ora e mezza.
Buona camminata!