Delle foglie mi piace la costanza dei preparativi per un volo di pochi secondi
Orporick
La montagna d’autunno è un arcobaleno di colori. Se poi vi trovate in un bosco di larici l’atmosfera è ancor più magica. Queste conifere si distinguono facilmente perché sono le uniche a perdere le foglie con l’arrivo della stagione fredda. Vi troverete così a passeggiare in un bosco coperto di un manto di aghi giallo-rossastri che scricchiolano sommessamente al vostro passaggio. E, se osservate con attenzione i rami sopra di voi, non sarà difficile scorgere qualche crociere, uccello simile ai passerotti dal caratteristico becco incrociato. Il nome deriva, come ben intuibile, da questa strana forma del becco, utilissima per raggiungere i pinoli delle conifere e distanziare per bene le squame delle pigne.
L’escursione in breve
Un bosco così lo si può trovare lungo il sentiero che da Pracatinat porta al Rifugio Selleries. L’escursione è molto semplice e si sviluppa prevalentemente su strada sterrata, ma non per questo è poco suggestiva. Immersa nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, non è raro l’avvistamento di cervi, camosci e volpi, quindi occhi aperti!
Si può parcheggiare l’auto a Pracatinat, un complesso di due edifici costruito negli anni ’30 come sanatorio per la cura della tubercolosi, che oggi è sede di colonie estive ed attività didattiche. Durante il periodo invernale è questo il punto di partenza del sentiero, poiché la strada sterrata rimane chiusa al traffico. Avendo fatto questa escursione in entrambe le stagioni, posso assicurarvi che le atmosfere che si colgono, sebbene molto diverse, regalano emozioni e suggestioni artistiche senza eguali. Mentre d’autunno ho camminato su un manto d’aghi gialli e rossi, d’inverno mi sono sentita catapultata in un paesaggio lunare, come parlano le stesse foto del mio articolo scritto durante la veste invernale.
L’escursione si sviluppa inizialmente in un bosco di conifere, per poi aprirsi in pianori soleggiati fino ad arrivare al rifugio Selleries, ai piedi di cime di tutto rispetto come il Monte Orsiera, 2890 metri o la Punta Cristalliera, 2801 metri. Il sentiero è molto semplice e si può seguire facilmente la strada sterrata, fino a giungere all’ultimo ampio tornante e scorgere finalmente il rifugio in lontananza. Il dislivello dal punto di partenza è di soli 238 metri, accessibile quindi alle famiglie e ad escursionisti anche poco allenati, ma che vogliono godere di bellissimi panorami.
I Galliformi alpini
Il Parco Orsiera Rocciavrè è noto anche per la presenza della pernice bianca, della coturnice, del fagiano di monte (o gallo forcello) e del francolino di monte. Gli ambienti rocciosi ad alta quota sono prediletti dalla pernice bianca, mentre gli ambienti di transizione tra bosco e prateria alpina sono popolati dal gallo forcello. Il francolino di monte lo si può scorgere invece immerso nei boschi di conifere.
Tutti questi Galliformi sono uccelli che risentono molto della presenza umana, soprattutto d’inverno. Se vengono spaventati o disturbati, rischiano di sprecare energie per scappare e abbandonare i loro rifugi (solitamente buche sotto strati di neve). Attenzione quindi a non disturbarli troppo nel caso li vediate, poiché sfiniti potrebbero anche incontrare la morte.
Insomma, un’escursione decisamente consigliata per trascorrere una domenica diversa dalle altre, per respirare aria pura e rilassarsi in montagna e, perché no, per farsi una bella mangiata in rifugio dopo una passeggiata tra i boschi.
Informazioni utili
Cartina IGC n° 1, scala 1:50000, Valli di Susa, Chisone e Germanasca
Partenza: Pracatinat, 1785 metri
Arrivo: Rifugio Selleries, 2023 metri
Dislivello: 238 metri