Quale poteva essere il miglior modo per iniziare il nuovo anno? Ci ho pensato su e alla fine l’idea è arrivata. Perché non provare la nuova funivia del Monte Bianco? Aperta da maggio 2015, una chicca per tutti gli appassionati di montagna.
La Skyway e le grandi vette
La Skyway parte da Pontal d’Entrèves, a 1300 metri e arriva ai vertiginosi 3466 metri della Punta Helbronner, passando per la stazione intermedia Pavillon du Mont Fréty, a 2173 metri di altitudine. Da qui è possibile cominciare a immergersi nell’arco alpino e vedere l’Aiguille Noire du Peuterey, mentre dalla terrazza panoramica dei 3466 metri è possibile ammirare molte delle grandi cime famose in tutto il mondo: il massiccio del Monte Bianco con il Dente del Gigante, le Grandes Jorasses, ma anche l’Aiguille du Midi, il Cervino e il Monte Rosa solo per citarne alcune.
La funivia è, come si suol dire, all’ultimo grido. Permette di ammirare il paesaggio circostante a 360° restando immobili al proprio posto. Questo grazie alla rotazione che la cabina compie su stessa mentre sale. Ma non vi preoccupate, se qualcuno di voi è un debole di stomaco, la rotazione si percepisce appena. Insomma, non è una trottola sospesa in aria e parlo di rotazionE singola a 360°, anche perchè in meno di 10 minuti si arriva alle stazioni d’alta quota.
Detto questo, non voglio soffermarmi ulteriormente su questa – seppur grandiosa – opera ingegneristica. Vorrei invece dedicare questo post alle famose cime che potrete ammirare.
L’arrivo in cima
A Punta Helbronner si arriva in meno di 20 minuti. Naturalmente si può salire per gradi e fare una pausa alla stazione intermedia a 2173 metri. Ogni percorso in funivia dura al massimo una decina di minuti. Arrivati a 3466, la vista è mozzafiato. La terrazza panoramica permette di ammirare tutto l’arco alpino nella sua interezza, le grandi cime del massiccio del Monte Bianco e scorgere lontani anche il Monte Rosa e l’inconfondibile Cervino.
Il Monte Bianco
Si chiamano funivie del Monte Bianco non per niente! Si possono ammirare, a un palmo dal naso, le vette maestose di questo immenso massiccio, che tocca i 4808 metri di altitudine e si posiziona per questo tra le Seven Summit, le montagne più alte di ognuno dei sette continenti.
Aiguille Noire de Peuterey
È la prima grande cima rocciosa del massiccio del Monte Bianco che si nota salendo. Appena l’ho vista, mentre la cabina girava su se stessa, mi è scappato un “Oh mamma miaa!!” pieno di emozione, tanto che due signori davanti a me si sono girati per vedere cosa fosse successo. Dopo aver loro spiegato che sì, la mia era solo grande emozione, si sono girati di nuovo verso la vetrata.
L’Aiguille Noire è alta 3773 metri e fa parte del massiccio del Monte Bianco. Ai suoi piedi il Ghiacciaio della Brenva, tra l’Aiguille Noire e la vicina Aiguille Blanche svettano Les Dames Anglaises. Queste guglie, che appaiono piccole confrontate con le cime che le circondano, arrivano ad un’altitudine di ben 3601 metri e sono ben visibili nella foto, a destra dell’Aiguille Noire.
Il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses
Inconfondibile, il Dente del Gigante svetta con i suoi vertiginosi 4014 metri. Alla sua destra, nella foto, le Grandes Jorasses, famosissime in tutto il mondo per le vie alpinistiche della parete nord nel versante francese, una delle quali aperta da Walter Bonatti. Dalla Skyway si ammira la maestosa parete sud.
Si narra che il gigante Gargantua (il gigante dei romanzi di François Rabelais), prima di morire, decise che avrebbe distribuito i resti del suo corpo per tutto il pianeta. Uno dei suoi denti fu posto in questa catena alpina come totem per proteggere i montanari dagli spiriti malvagi.
Il Cervino e il Monte Rosa
Chiamatelo come volete, Cervino, Mattehorn, è sempre e comunque una montagna che raggiunge i 4478 metri di altitudine! Sebbene non sia parte del massiccio del Monte Bianco, dalla terrazza panoramica si riesce comunque a scorgerlo, lontano ma nitido (a sinistra nella foto) con la sua caratteristica silhouette. La parete sud sovrasta Cervinia, sul versante italiano, mentre la parete nord Zermatt, sul versante svizzero.
Il 2015 è stato l’anno in cui si sono celebrati i 150 anni delle prime due ascensioni alla conquista della vetta. La prima cordata raggiunse la cima il 14 luglio 1865. Tra gli alpinisti c’era anche Edward Whymper, lo stesso che aprì per primo la via omonima sulle Grandes Jorasses. Con lui, in entrambe le cordate, c’era la guida alpina Michel Croz. La salita si rivelò spedita e la vetta fu raggiunta verso le 13 dello stesso giorno, dal versante svizzero. Purtroppo, durante la discesa, accadde una delle più grandi tragedie delle Alpi e in 4 persero la vita precipitando. Whymper e le due guide Taugwalder si salvarono solo perché la corda che li teneva legati ai compagni si spezzò.
Il 16 luglio 1865 fu la volta della cordata italiana guidata da Jean-Antoine Carrel. C’è da dire che Carrel tentò la conquista della cima già il 14 luglio, ma si ritirò vedendo la cordata di Whymper in vetta. Ci riprovò due giorni dopo, aprendo una nuova via, stavolta dalla parete sud ovest, sul versante italiano.
Il massiccio del Monte Rosa ha il suo picco più alto con la Punta Dufour, di 4637 metri. Ha però più di 20 vette oltre i 4000 metri! Un vero paradiso per gli alpinisti. A ben 4554 metri si trova il rifugio alpino più alto d’Europa, la capanna Regina Margherita.
Elogio alpinistico
Infine, ho deciso di dedicare un piccolo angolino agli alpinisti, persone di gran coraggio e che inseguono la grazia che caratterizza le grandi vette.
Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna. Walter Bonatti
Quando guardo le montagne ho i sentimenti delle montagne dentro di me: li sento, come Beethoven che sentiva i suoni nella testa quando era sordo e compose la Nona sinfonia. Le rocce, le pareti e le scalate sono un’opera d’arte. Reinhold Messner
Io chiedo a una scalata non solamente le difficoltà ma una bellezza di linee. Walter Bonatti
Skyway – Informazioni utili
Come arrivare alle funivie, quali sono i prezzi e gli orari di apertura delle funivie sono informazioni che si possono trovare facilmente online sul sito ufficiale della Skyway che vi linko qui. Quello che forse c’è da sapere è come vestirsi e prepararsi a questa piccola ma intensa gita.
Cosa indossare
Lo so, può sembrare una banalità, ma ho visto, su quella terrazza, molte persone vestite in modo più disparato. Naturalmente, che ci andiate d’estate o d’inverno, ricordate che state salendo alla bellezza di quasi 3500 metri d’altitudine! Quindi, se volete restare a lungo all’aperto per ammirare le cime, munitevi di abbigliamento pesante, guanti di lana o da sci, cappello e sciarpa. Infine, a quote così elevate e circondati da ghiacciai e neve un buon paio di occhiali da sole anche con tempo nuvoloso. L’aria è più rarefatta, i raggi si riflettono sulla neve e possono farvi diventare rossi come dei peperoni in pochissimo tempo.
Altro non mi resta che augurarvi buona salita quando ci andrete!