Succede che certi sabato sera ti ritrovi a cenare in un rifugio, lontano dal caos della città. Condividi il tavolo con persone che hai conosciuto appena qualche ora prima ma che hanno in comune con te molto più di quanto immagini: la passione per il mondo animale, la voglia di mettersi in gioco e lavorare sul campo, la curiosità di raccogliere dati importanti sulle migrazioni degli uccelli.
È così che ha avuto inizio la mia esperienza da volontaria alla stazione ornitologica di inanellamento del Colle Vaccera.
La stazione ornitologica del colle Vaccera
Il Colle Vaccera è un valico situato a 1461 metri di altitudine, che collega la Val Pellice con la Val Chisone. Si trova a poco più di un’ora da Torino. Dal 2007 dispone di una stazione ornitologica, per inanellare gli uccelli in migrazione durante la stagione autunnale. Ben 13 anni di raccolta dati, in cui si sono inanellati oltre 13000 individui, appartenenti a 77 specie. Dal report del GPSO, Gruppo Piemontese Studi Ornitologici, le specie più catturate sono state il fringuello, la cincia mora e il regolo.
La raccolta dati mira a studiare le rotte migratorie postriproduttive degli uccelli che attraversano le montagne italiane. È proprio questo l’obiettivo del Progetto Alpi, coordinato dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e in collaborazione con il Muse di Trento.
La mia esperienza da volontaria
Ogni ora io e gli altri volontari, da prima dell’alba a dopo il tramonto, percorrevamo le decine di metri di mist-net. Alcuni uccelli, durante il volo, ne rimanevano ingarbugliati ed erano quindi questi che venivano inanellati.
Sebbene per chi non è esperto nel campo questo metodo di cattura possa sembrare crudele, ho visto grande cura nel garantire il minimo stress a questi piccoli esserini. Chiudevamo le reti in caso di eccessivi agenti stressogeni, come la presenza di molte persone presenti vicino alle reti, o cani che correvano sul prato, o ancora un volume troppo elevato di rumori del via vai in rifugio.
Liberati gli uccelli dalla rete, il passo successivo consisteva nel prendere i dati biometrici, come peso, muta, proporzione di grasso e di muscolo, lunghezza della corda, del tarso e così via. Liberavamo subito l’animale, che solitamente se ne volava via, con quelli che mi piaceva definire scherzosamente cinguettii di disapprovazione.
I report verranno poi stilati ufficialmente, ma in soli 2 giorni abbiamo inanellato circa 200 uccelli! Moltissime le cince more, alcuni regoli e peppole, insieme a qualche esemplare di altre specie.
L’uccellino a mio avviso più affascinante è il regolo, il più piccolo uccello europeo insieme al fioraccino. Ne abbiamo inanellati alcuni e avevano una media di 5 grammi di peso! E pensare che, un esserino così piccolo, è un grande migratore e può arrivare a percorrere diverse centinaia di chilometri al giorno (250-800 km). Forma solitamente dei gruppi misti con le cince e si sposta incessantemente per cibarsi a causa delle sue dimensioni e del conseguente metabolismo velocissimo.
Ma è solo uno dei tanti incontri che abbiamo avuto! Il mondo dell’ornitologia è vastissimo. Pensate alle loro capacità canore, a quelle d’orientamento durante le grandi migrazioni o di apprendimento di una melodia. E la prossima volta che vi trovate con gli occhi al cielo e vedete un uccello in volo, chiedetevi, da dove arriva? Quanti chilometri avrà già percorso e quanti ne avrà da percorrere?
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